Il caso di successo di Juventus Football Club
LA SFIDA
Nel mercato del calcio professionistico la compravendita di calciatori rappresenta l’attività chiave attraverso cui le società sportive realizzano il proprio core business: partecipare in modo profittevole alle competizioni nazionali e internazionali alle quali riescono ad accedere.
Dato questo legame intrinseco tra l’acquisto di un nuovo giocatore ed il beneficio che questo è direttamente o indirettamente in grado di portare alla società, non stupisce che i contratti che ruotano intorno allo scambio di calciatori e staff tecnico prevedano retribuzioni e compensi variabili legati ai risultati.
Ogni nuovo acquisto, prestito o cessione di personale tesserato richiede quindi la capacità di gestire in modo accurato l’impatto di valori economico-finanziari rilevanti, con condizionalità spesso complesse da dover verificare.
Di fronte a queste necessità, Juventus si trovava ad affrontare limiti tecnologici principalmente riconducibili a:
Dato questo legame intrinseco tra l’acquisto di un nuovo giocatore ed il beneficio che questo è direttamente o indirettamente in grado di portare alla società, non stupisce che i contratti che ruotano intorno allo scambio di calciatori e staff tecnico prevedano retribuzioni e compensi variabili legati ai risultati.
Ogni nuovo acquisto, prestito o cessione di personale tesserato richiede quindi la capacità di gestire in modo accurato l’impatto di valori economico-finanziari rilevanti, con condizionalità spesso complesse da dover verificare.
Di fronte a queste necessità, Juventus si trovava ad affrontare limiti tecnologici principalmente riconducibili a:
- Calcolo dei premi e verifica delle condizioni ancora legate a gravose attività manuali;
- Probabilità non trascurabili di errori o mancato riconoscimento delle retribuzioni condizionali;
- Impossibilità di svolgere simulazioni ed analisi di impatto durante l’apertura delle finestre di mercato o in occasioni particolari, come un infortunio o il passaggio di turno nelle coppe.