Principio di Competenza Economica e Oic 23: cos’è e come gestirlo correttamente

Per le aziende che operano con processi a commessa, la redazione di un bilancio di esercizio annuale o infrannuale richiede particolare attenzione, soprattutto per la corretta imputazione di costi e ricavi. L’applicazione del principio di competenza economica è una tematica particolarmente critica per le aziende che lavorano a commessa, per le quali gli avanzamenti tecnici (e quindi i costi) non sono quasi mai allineati alle modalità di fatturazione stabilite con il cliente.

Per le aziende che operano con processi a commessa, la redazione di un bilancio di esercizio annuale o infrannuale richiede particolare attenzione, soprattutto per la corretta imputazione di costi e ricavi.

L’applicazione del principio di competenza economica è una tematica particolarmente critica per le aziende che lavorano a commessa, per le quali gli avanzamenti tecnici (e quindi i costi) non sono quasi mai allineati alle modalità di fatturazione stabilite con il cliente.

Secondo questo principio, infatti, si dovrebbero rilevare solo costi e ricavi realizzati nel corso dell’esercizio considerato, a prescindere dalla rispettiva manifestazione finanziaria. In questo senso, non sarebbe quindi possibile imputare nel conto economico costi i cui ricavi non siano stati conseguiti e viceversa

 

Come imputare quindi costi e ricavi inerenti la commessa?

A questa domanda ha risposto l’OIC (Organismo Italiano di Contabilità) con la redazione del principio OIC 23, che chiarisce le modalità di imputazione dei costi e ricavi inerenti la commessa definendo i criteri di rilevazione, classificazione e valutazione dei lavori in corso su ordinazione, nonché le informazioni da presentare nella nota integrativa ai fini di una corretta contabilizzazione degli stessi nei bilanci degli esecutori del lavoro.

In primo luogo, il principio stabilisce cosa si debba intendere per lavoro in corso su ordinazione, ovvero “un contratto di durata normalmente ultrannuale, finalizzato alla realizzazione di un bene (o una combinazione di beni) o per la fornitura di beni o servizi, non di serie, che insieme formino un unico progetto, che siano quindi strettamente connessi per ciò che riguarda la loro progettazione, tecnologia e funzione o la loro utilizzazione finale.

 

Da questa definizione l’OIC definisce diversi criteri di classificazione che possono essere così identificati:

  • METODO DELLA COMMESSA COMPLETATA: Richiede che i lavori in corso su ordinazione siano valutati sulla base dei costi effettivamente sostenuti, indipendentemente dal valore del ricavo pattuito con il cliente.
  • METODO DELLA PERCENTUALE DI COMPLETAMENTO: secondo questo criterio costi e ricavi sono rilevati in base all’avanzamento dell’attività produttiva e quindi attribuibili agli esercizi nei quali i lavori siano stati effettivamente eseguiti. La determinazione del valore della commessa può essere fatta in base alle ore lavorate o secondo il metodo cost to cost.

La scelta del metodo dipende dalla soddisfazione di alcuni requisiti e si basa su precise regole di valutazione definite in dettaglio dal principio OIC 23.

Particolare attenzione ed impegno è quindi richiesto alle aziende che lavorano a commessa per redigere il bilancio in modo corretto e puntuale in linea con i criteri dell’ OIC 23. Tali processi di rendicontazione possono essere però esponenzialmente semplificati grazie all’utilizzo di strumenti software in grado di supportare ed automatizzare le modalità di calcolo.

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“Gestione Commesse: Competenza Economica e Criterio OIC 23”.