Nell’attuale contesto di mercato, una delle principali sfide per le aziende che lavorano a commessa risiede nella capacità di organizzare al meglio la gestione tecnica del singolo progetto secondo quelle che sono le sue fasi principali, ovvero pianificazione, assegnazione, programmazione, controllo e imputazione delle attività.
A tal proposito, l’ing. Marco Arcuri, docente di Pianificazione e Gestione Strategica presso l’Università Sapienza di Roma, ha fornito un quadro generale durante un recente webinar organizzato da Akeron.
Una commessa ha caratteristiche di unicità e definizione temporale che consentono di raggiungere obiettivi nel rispetto dei vincoli predefiniti. Secono questa concezione la pianificazione e il controllo possono essere identificati come i due pilastri fondamentali del project management.
La pianificazione rappresenta l’insieme delle attività svolte in maniera collaborativa, ritenute utili a raggiungere gli obiettivi prefissati. Attività che necessariamente richiedono una integrazione per allineare, tra gli altri esempi, il fabbisogno con la disponibilità e il carico delle risorse. La statistiche internazionali confermano che circa la metà dei progetti – indipendentemente da settore e complessità – non rispettano il vincolo di schedulazione, con tutte le conseguenze che questo comporta per un’azienda.
Una schedulazione attenta, infatti, rappresenta un vero valore aggiunto per il progetto, poichè diviene puro strumento di controllo e monitoraggio in fase di esecuzione. Confrontando I dati reali con quanto pianificato, si ha infatti una misurazione della performance oggettiva, che consente di prendere decisioni consapevoli ad ogni livello. Un’organizzazione virtuosa e armonica si differenzia quindi dalle altre per le qualità di integrazione e allineamento.
L’organizzazione delle sopracitate fasi per le aziende che lavorano a commessa passa soprattutto, oggi più che mai, dalla trasformazione di grandi quantità di dati in vero e proprio patrimonio aziendale, che possa realmente e concretamente supportare la strategia e le decisioni. Il focus del project management è infatti incentrato sempre più sulle persone e sul fattore tempo, elementi alla base di un capacity planning consapevole e lungimirante. Una gestione proattiva dei progetti garantisce la riduzione degli errori, il rispetto delle tempistiche prestabilite e soprattutto lo sviluppo di un lavoro di squadra armonico e conciliante. Perché il fattore umano, è bene sottolinearlo, resta centrale e sempre determinante.
L’aumento della profittabilità, obiettivo comune e condiviso, è solo la conseguenza diretta di una gestione unificata di tutti i processi chiave del business e di una pianificazione finalmente sapiente e consapevole.