La digitalizzazione nel settore AEC: il punto di vista di Manuel Vellutini, co-CEO di Akeron.  

Pubblicazione sul 7° REPORT OICE SULLA DIGITALIZZAZIONE E SULLE GARE BIM 2023

L’OICE è l’Associazione nazionale, aderente a Confindustria, che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica. L’associazione vuole essere un punto di riferimento e, soprattutto, di supporto a tutto il settore con la condivisione delle best-practice e la definizione e condivisione di strumenti che possano promuovere il processo di digitalizzazione. 

Akeron dal 2023 è socio aggregato di OICE. La nostra mission all’interno dell’associazione è promuovere la cultura della profittabilità nella gestione di progetti e commesse in aziende di architettura e ingegneria. Ci impegniamo a fornire risorse, conoscenze e tecnologia per aiutare le aziende del settore a ottimizzare la loro redditività, garantendo il successo a lungo termine e lo sviluppo sostenibile. 

Nell’occasione della pubblicazione del “7° Report Oice sulla Digitalizzazione e sulle Gare BIM 2023” Manuel Vellutini, co-CEO di Akeron è stato invitato a rispondere ad alcuni importanti quesiti riguardanti il processo di digitalizzazione del settore AEC. 

Qual è il suo giudizio sulla maturità del settore con riferimento alla digitalizzazione? 

Per un’azienda operante nel settore AEC, la maturità digitale significa acquisire la capacità di integrare completamente le tecnologie digitali lungo l’intero ciclo di vita delle commesse, dalla pianificazione alla consegna. Ciò implica l’adozione di strumenti e risorse innovative per potenziare la collaborazione, la presa di decisioni e l’efficienza del progetto, oltre a soddisfare le crescenti aspettative di clienti e stakeholder. 

La rapida crescita determinata dai contributi alla transizione ecologica e dal PNRR nel settore ha generato la necessità di affrontare nuove complessità, come il rafforzamento delle catene di fornitura, la garanzia di sicurezza e qualità e il miglior controllo sulle performance e marginalità. Fattori che hanno consolidato la consapevolezza che è essenziale abbandonare tecnologie e strumenti obsoleti a favore di un approccio digitale basato su soluzioni integrate. 

Un recente studio condotto da Akeron in collaborazione con l’Osservatorio Digital Innovation nelle PMI del Politecnico di Milano ha evidenziato che parallelamente a questa consapevolezza, nel settore persiste una resistenza al cambiamento, in parte a causa della natura delle attività svolte e, in parte, a causa della mancanza di una cultura condivisa che consideri la digitalizzazione come un “fenomeno” trasversale con implicazioni positive non solo sull’efficienza delle singole operazioni, ma sull’efficienza dell’intero modello di business. 
In particolare, si riscontra un approccio spesso basato su silos di sistemi informativi che duplicano le informazioni e non consentono una gestione interconnessa dei processi in modalità end to end. Inefficienza, innalzamento dei costi e ridondanza dei dati costituiscono la conseguenza diretta di una simile impostazione. L’innovazione è adottare un sistema tecnologicamente avanzato, ma soprattutto unificato che gestisca i processi ed i dati in un’unica applicazione. 

Quali sono le principali novità/prossime sfide che si intravedono nello sviluppo della digitalizzazione nel settore e quanto sarà importante? 

A mio avviso, le principali sfide nello sviluppo della digitalizzazione sono la creazione di una cultura digitale, il superamento delle resistenze da parte delle risorse umane e la valorizzazione dei dati come patrimonio di conoscenza e strumento per prendere decisioni tempestive. 

Per avviare un autentico cambiamento culturale a livello organizzativo, è essenziale, innanzitutto, promuovere la comprensione delle tecnologie digitali e dei loro potenziali benefici. È fondamentale che le risorse umane ne percepiscano il valore, ad esempio, attraverso la consapevolezza di come i dati, se correttamente registrati e gestiti, possano trasformarsi in conoscenza utile per i processi aziendali. 

I dati costituiscono un patrimonio di conoscenza per le imprese, con un valore intrinseco che si manifesta quando diventano uno strumento di supporto per il decisore, sia per decisioni a breve che a lungo termine. Pertanto, è cruciale rendere efficienti e governabili i processi di selezione delle fonti, gestione e condivisione dei dati, garantendo un supporto alle decisioni aziendali sempre più efficace e tempestivo. In questo contesto, il ruolo delle software house diventa fondamentale, non solo come fornitori di soluzioni, ma anche come partner di innovazione. 

La digitalizzazione non è solo sinonimo di semplificazione. È una trasformazione che migliora la capacità di azione delle risorse, incorporando anche l’intelligenza artificiale per potenziare le capacità umane. È una maggiore collaborazione tra team, perché le informazioni siano accessibili in qualsiasi momento e luogo. Oggi immagino un futuro lavorativo permeato da una digitalizzazione intelligente, dove i dati non sono solo informazioni, ma sono i mattoni su cui costruire una gestione aziendale più efficiente ed empatica, alimentata dalla potenza della tecnologia e dalla forza delle persone. 

Quali sono i punti di forza/debolezza del settore nell’implementazione dei processi di digitalizzazione? 

La trasformazione digitale rappresenta, senza dubbio, un’opportunità estremamente rilevante e positiva per le imprese del settore AEC. Come sottolineato da George Westerman, docente presso il Center for Digital Economy Studies del MIT, “Quando si parla di trasformazione digitale, il concetto chiave è la trasformazione stessa. La principale ragione di un possibile insuccesso risiede nella difficoltà nel modificare la propria mentalità, mantenendo comportamenti che non supportano il cambiamento.” 
Le soluzioni digitali, rendendo le informazioni disponibili “anytime anywhere” grazie alla diffusione delle tecnologie mobile, possono efficacemente facilitare la collaborazione e la comunicazione all’interno della filiera. La digitalizzazione, insieme a un aumento dell’efficienza, può contribuire al recupero di competitività e attrattività per le imprese del settore, generando un circolo virtuoso. Una maggiore adozione di tali strumenti contribuirà ad elevare la produttività e a monitorare più efficacemente lo stato di avanzamento dei lavori, anche in termini di marginalità associata. 

L’implementazione di un sistema unificato grazie all’introduzione di una miglior fluidità e un miglior controllo diventa fondamentale per affrontare l’aumento dei costi, ristabilire i margini e promuovere una gestione più efficiente delle operazioni aziendali. 

Il potenziamento delle catene di fornitura e della collaborazione tra i soggetti coinvolti garantirà una crescente sicurezza e qualità.  

Pur riconoscendo i progressi significativi nel settore AEC in termini di digitalizzazione, è fondamentale affrontare le sfide in modo proattivo. L’innovazione continua, la formazione del personale e la collaborazione tra le aziende del settore e i fornitori tecnologici sono i fattori decisivi per massimizzare i benefici della digitalizzazione nel lungo termine. 

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