Gestione Commesse: 5 trend per il 2022

La trasformazione digitale è un processo ormai consolidato e, negli ultimi due anni, la sua crescita è stata così forte che non esiste impresa che non ne sia stata toccata. Per le aziende che lavorano a commessa, abbiamo identificato 5 trend chiave da conoscere per rimanere competitivi e per cogliere opportunità e miglioramenti che la digitalizzazione ha introdotto.

La trasformazione digitale è un processo ormai consolidato e, negli ultimi due anni, la sua crescita è stata così forte che non esiste impresa che non ne sia stata toccata. Per le aziende che lavorano a commessa, abbiamo identificato 5 trend chiave da conoscere per rimanere competitivi e per cogliere opportunità e miglioramenti che la digitalizzazione ha introdotto.

 

#1 La Digital Transformation non è sinonimo di tecnologia

Secondo una ricerca di Salesforce, l’81% delle aziende top player che lavorano a progetto affermano che dal 2019 la trasformazione digitale è diventata prerogativa per mantenere e accrescere la propria quota di mercato e secondo Accenture questa tipologia di aziende sono cresciute il doppio rispetto alla concorrenza. Ci troviamo quindi nell’epoca in cui la trasformazione digitale risulta l’azione chiave per dare avvio ad un nuovo modello di business che non si esaurisce nella mera implementazione di nuove tecnologie ma coinvolge l’intero sistema organizzativo. La trasformazione digitale non è il fine ma il mezzo tramite cui è possibile reinventare l’impresa e apportare quei cambiamenti tecnologici, organizzativi, culturali, che migliorano la produttività aziendale.

 

#2 I confini aziendali si estendono

La maggior parte delle imprese che lavorano a commessa hanno da sempre avuto la necessità di gestire i lavoratori in mobilità, ovvero su un perimetro aziendale che va oltre i tradizionali confini aziendali e che implica inevitabilmente l’esigenza di maggior controllo e comunicazione. Aspetto, questo, consolidato dagli effetti della pandemia che ha costretto le aziende ad adottare una modalità di lavoro ibrida, che si configura come una alternativa tra il rientro definitivo in ufficio e il lavoro da casa. Si delinea quindi un ambiente di lavoro caratterizzato da nuove abitudini e aspettative dei lavoratori, in cui le parole chiave sono: flessibilità, agilità e resilienza. 

In questo nuovo status quo le difficoltà che emergono sono legate alla presenza di processi obsoleti che non contemplano l’adozione di tecnologie mobile. Tecnologie che sono indiscutibilmente migliorative per i processi comunicativi in quanto aumentano l’interazione con i dipendenti e garantiscono un miglioramento operativo. Anche l’Osservatorio del Politecnico di Milano in collaborazione con AssoSoftware ha evidenziato come l’adozione di tali strumenti permetta di ottenere un maggior controllo – anche in real-time – sulle performance aziendali, un maggior livello di comunicazione e, non ultimo, una maggior proattività di risposta ai cambiamenti del mercato; tutti elementi imprescindibili in contesti operativi che vedono il personale aziendale – inteso come professionalità interne che esterne – sempre più distribuito. 

 

#3 La gestione delle risorse umane non è un optional

Le persone sono il cuore pulsante di ogni organizzazione – soprattutto nelle realtà che operano con processi a commessa – e, come delineato sopra, la necessità di gestire team di lavoro da remoto è sempre più richiesta e indispensabile. Inoltre, in un contesto sempre più esigente e competitivo, l’ottimizzazione dei tempi, nonché la riduzione degli errori sono elementi essenziali. Ecco che la risorsa umana è l’elemento collante e cruciale di tutte le attività. Per questo motivo è fondamentale gestirla da due punti di vista: come risorsa umana in quanto tale – prevedendo quindi la mappatura delle competenze e skill, la formazione, i costi e la capacità lavorativa in termini di tempo – e, come risorsa all’interno di un processo produttivo che prevede quindi una pianificazione, una programmazione e una rendicontazione

Questo aspetto assume una duplice valenza, così forte da richiedere all’organizzazione di trasformare il contesto lavorativo in un ambiente basato su una maggiore centralizzazione e valorizzazione della risorsa umana. In linea con questo obiettivo, ecco che vengono fuori conseguentemente alcuni aspetti di gestione del personale HR, quali: l’anagrafica (dati personali e contrattuali, skills, assenze e straordinari, rimborsi,..), il collocamento della risorsa umana nelle logiche funzionali e gerarchiche, e, non ultimo, il coinvolgimento della stessa nelle politiche e strategie d’impresa attraverso un sistema di comunicazione interna che consenta di condividere puntualmente notizie e aggiornamenti che rendano chiare le attività e gli obiettivi di business. 

 

#4 Il focus è sulle soft skills

La realizzazione di team di lavoro efficaci non riguarda più l’analisi delle competenze tecniche (hard skills) ma coinvolge anche l’aspetto delle soft skills, sempre più essenziali in un mercato la cui dinamicità è esponenziale. 

Queste competenze trasversali, che a differenza delle hard skills non vengono apprese nel percorso formativo, derivano da un mix di cultura, personalità ed esperienze del singolo soggetto. Hay Group ne afferma la valenza dichiarando che queste ultime aumentano la produttività nei team del 30%. E’ quindi intuibile come nelle realtà che lavorano a commessa, dove è essenziale creare team di progetto equilibrati, ovvero squadre di lavoro composte da individui competenti con personalità e attitudini diverse, la valorizzazione delle soft skills sia di primaria importanza.

Questi team sono definiti come “High performance team” (Belbin, 1981), ovvero squadre ad alte prestazioni che massimizzano il potenziale del singolo individuo con il fine di raggiungere obiettivi condivisi. 

 

#5 L’imperativo è attrarre e mantenere i nuovi talenti

La velocità è la parola che regna nel presente e nel futuro di ogni organizzazione. I lavoratori di oggi e domani sono i veri nativi digitali, persone in cui la tecnologia è innata e indiscutibile. Attualmente questi talenti rappresentano il 30% della popolazione mondiale e costituiscono già circa un quarto della forza lavoro. Questi giovani hanno un approccio completamente innovativo che non contempla la presenza né l’utilizzo di strumenti tradizionali, in quanto richiedono uno sforzo manuale eccessivo lontano dal loro modo di essere. Per questo motivo ogni azienda ha la necessità di acquisire le giuste tecnologie che possano rendere l’organizzazione agile. 

La strategia vincente per attrarre e mantenere i talenti futuri è legata quindi alla presenza di soluzioni innovative, tanto che più della metà di loro dichiara già di privilegiare quelle realtà lavorative in cui i processi sono automatizzati e permettono di lavorare in ogni luogo e in ogni momento. Non si parla solamente di incentivi, ottimi compensi e un giusto “work-life balance”, ma della generazione di un ambiente lavorativo in cui la connessione è al suo massimo potenziale e le attività vengono gestite con flessibilità e velocità.

 

Uno sguardo al Futuro

Lo scenario che si è delineato a seguito della pandemia per le aziende che lavorano a commessa mette in luce la generazione di un rapporto indissolubile, quello tra la risorsa umana e le nuove tecnologie. In questo contesto di assoluto cambiamento è fondamentale adottare un approccio aperto all’introduzione di strumenti e soluzioni software in grado di agevolare la trasformazione in atto. Non solo, si rivela sempre più necessario combinare la scelta tecnologica con una consulenza organizzativa che sia in grado di accompagnare l’implementazione di tali progettualità condivisa a tutti i livelli aziendali.